Dal Passo della Cisa a Previdè

Tappa Passo della Cisa-Pontremoli
Tappa Passo della Cisa-Pontremoli

Indice

La prima tappa di Via Francigena toscana ha inizio in questa bella terra: la Lunigiana!

Passo Cisa: inizio della Via Francigena Toscana

Il primo tratto di Via Francigena Toscana è rappresentato da un percorso di circa 10 km: quello che dal Passo della Cisa conduce a Previdè.

Dal Passo della Cisa a Previdè

La Regione Toscana ha dedicato grande attenzione alla Via Francigena.

Un percorso che non aveva un tracciato univoco, bensì ne comprendeva molti, così detti “a pettine” perché per lo più correvano paralleli fra di loro.

Una trama di sentieri all’interno dei quali i pellegrini sceglievano quello più opportuno, in base a vari fattori (minacce, interruzioni, etc.)

Il percorso toscano è stato quindi individuato, scegliendo il più adatto, fra i molti possibili, sulla base di 2 caratteristiche:

  1. la bellezza dei luoghi attraversati
  2. la sicurezza del tracciato, ovunque possibile allontanandolo dal traffico veicolare

In questa prima tappa il percorso ufficiale si snoda lungo scenari variegati e affascinanti e, aspetto non meno importante, si sviluppa interamente su sentiero.

Il lembo di Toscana nel quale si viene introdotti percorrendo la Via Francigena è denominato “Lunigiana”.

La Lunigiana

Privo da sempre della benché minima attività industriale, oggi, questo territorio si presenta al visitatore ancora incontaminato. Autentico, sia sotto l’aspetto paesaggistico che sotto quello culturale:  bello, accogliente e sobrio nello stesso tempo.

Poco incline a snaturarsi per puro compiacimento commerciale.

Il percorso sulla Via Francigena

Dal passo della Cisa, i segnali bianchi e rossi sono molto chiari e indicano di salire accanto alla piccola chiesa della Madonna della Guardia che, pur priva di particolare valore architettonico, merita una visita per la suggestione che riesce a trasmettere ed anche per vedere gli ex voto di molti sportivi famosi.

Al Passo della Cisa: la patrona degli sportivi

Eletta patrona degli sportivi com’era normale attendersi, questa Madonna ha ricevuto, nel tempo, richieste di grazia da molti di coloro che ambivano a raggiungere traguardi nello sport.

Sovente tali richieste erano accompagnate da ex voto che oggi sono esposti all’interno della chiesa.

E se alcune di queste richieste non hanno trovato ascolto, nel vedere esposte le maglie di Adorni, Bugno e Rivera, vien da pensare che in certi casi, oltre a classe innata ed impegno…qualche preghiera possa essere stata utile.

Passando sotto la chiesa, si procede nel bosco per circa un’ora, un po’ lungo stretti sentieri ed un po’ su mulattiere più agevoli.

Quindi si sbuca nella strada statale, da percorrere solo per pochi metri, dopo di che si riprende la strada sterrata sulla sinistra, segnalata in modo molto chiaro.

N.B. Qui, al Passo del Righetto, bisogna fare attenzione, perché, c’è un cartello indicanti un percorso diverso rispetto a quello ufficiale.

Sullo stesso viene indicato un percorso leggermente più corto ma, per un buon tratto affiancato al viadotto autostradale, e per un altro ancor più lungo, svolgentesi su strada asfaltata.

Peraltro, imboccando quest’ultimo, si viene a perdere la parte più suggestiva della tappa (vedi: il Ponte medievale di Groppodalosio, il panorama godibile presso il campanile del Monte Cucchero e quello altrettanto affascinante che si presenta allo sguardo una volta giunti al Passo della Crocetta).

Proseguendo in cresta dal Passo del Righetto, il panorama è affascinante: da una parte si vede la Valdantena con i suoi borghi e dall’altra i 2 paesi di Gravagna: Gravagna Montale e Gravagna San Rocco, posti sotto l’altura del Groppo del Vescovo.

Via Francigena da Passo Cisa a Previdè: al passo del Righetto
Via Francigena da Passo Cisa a Previdè: al passo del Righetto

Dopo il Passo del Righetto i borghi: Cavezzana D’Antena, Groppoli e Previdè

Dopo una prima parte molto comoda, si ricomincia a scendere lungo un piccolo sentiero, talvolta abbastanza ripido, che si allarga inizialmente per poi restringersi prima di arrivare a Cavezzana d’Antena.

In questo tratto si passa in mezzo a un bosco quasi sempre all’ombra, incontrando anche una piccola cappella con una bella maestà.

A Cavezzana è possibile dissetarsi ad una fontanella prima di riprendere il cammino sulla sinistra che conduce a Groppoli di Valdantena.

A Groppoli il sentiero si stringe nuovamente e si fa via via più sassoso.

È possibile solo proseguire in fila indiana transitando tra i campi fino all’abitato di Groppoli.

Superato Groppoli si scende in breve tempo fino al torrente Civasola, facilmente superabile in ogni stagione grazie ad una passerella che ne unisce le due sponde.

Attraversamento del torrente Civasola
Attraversamento del torrente Civasola

Una volta attraversato il torrente, che in estate offre anche la possibilità di fare un bagno ristoratore, attraverso un sentiero in salita ma ombreggiato e breve, viene raggiunto il piccolo ma caratteristico borgo di Previdè.

Un pugno di case in pietra perfettamente mantenute, alcune delle quali, come quella in cui ha sede il B&B EREMO GIOIOSO, presentano ancora la  tradizionale copertura in piagne.

Trattoria della Dina: una sfida gastronomica

Qualora Previdè venga scelto quale luogo di pernottamento, recuperate le forze sotto una doccia calda e dopo aver  provveduto all’eventuale lavaggio degli indumenti, se lo vorranno, i pellegrini potranno cimentarsi con una prova ancor più ardua di quelle affrontate sul percorso: la cena presso la trattoria della Dina.

Una tipica trattoria di campagna che da quasi un secolo sopravvive in un borgo di poche anime grazie al richiamo dei suoi manicaretti, oltre tutto proposti ad un costo estremamente contenuto.

Le ricette sono quelle di sempre: tordei, tagliatelle, coniglio, cinghiale, funghi in stagione, etc…

La sfida consiste nel riuscire a terminare le porzioni servite in misure pantagrueliche. Ma del resto…la Via Francigena Toscana riserva anche queste belle sorprese!