Indice
- Cosa fare a Pontremoli
- Luoghi da visitare a Pontremoli:
- Manifestazioni a Pontremoli
- Attività
- VISITARE PONTREMOLI
- Le vicende storiche
- L’antica APUA
- Il barocco pontremolese
- I personaggi storici
Cosa fare a Pontremoli

Visitare Pontremoli, è un’esperienza appagante: un viaggio nello spazio ma anche nel tempo, in uno dei crocevia che ha visto tanti protagonisti della storia del nostro Paese.
Se cercate un buon motivo per soggiornare a Pontremoli, qui ne trovate più di uno, culturale, gastronomico, economico, etc.
Invece i link sottostanti vi daranno accesso ad alcuni suggerimenti in merito a luoghi da visitare, manifestazioni interessanti cui poter assistere, cose da fare, qualora decidiate di trascorrere una, più o meno breve vacanza, a Pontremoli e dintorni:
Luoghi da visitare a Pontremoli:
il castello del Piagnaro
il Museo delle Statue Stele
gli stretti di Giaredo
Exploring the Stretti di Giaredo
oratorio di nostra donna
il labirinto della chiesa di San pietro
il complesso della ss. annunziata
il ponte dei chiosi
il piscio di Pracchiola
i prati di logarghena
Manifestazioni a Pontremoli
Medievalis
La disfida dei Falò
Premio Bancarellino
Premio Bancarella
Attività
tour in moto
tour in bici
la palestra
trekking
via francigena
la raccolta dei funghi
Ed anche un consiglio. Clikka qui: perchè …è una buona idea fermarsi a dormire a Pontremoli e dintorni
VISITARE PONTREMOLI

Pontremoli, piccola cittadina della Lunigiana, ha una storia lunga, contrassegnata da eventi e personaggi che hanno lasciato un segno nelle vicende che hanno accompagnato il formarsi del nostro Paese.
Le vicende storiche
Vicende talvolta diplomatiche: Castruccio Castracani si spese su questo territorio per contenere l’animosa litigiosità che contraponeva i Guelfi ai Ghibellini.
A tal proposito fece costruire quattro torri, una delle quali ancor oggi identificata con l’eloquente nome di “Torre di cacciaguerra”.
Talaltra, invece, le vicende hanno assunto aspetti cruenti: l’imperatore Federico II nel febbraio del 1249, in piazzetta San Gimignano, a Pontremoli, fece accecare Pier delle Vigne, già suo consigliere, caduto in disgrazia con l’accusa di tradimento.
La storia di Pontremoli, del resto, ha origini molto remote.
L’antica APUA
Pontremoli, è stata Identificata, infatti, come l’originaria antica Apua, capitale dei pugnaci Liguri Apuani che tanti grattacapi dettero ai romani ed il suo primo insediamento viene datato intorno all’anno 1000 a.c.
Successivamente, Pontremoli, nel Medioevo, grazie alla sua collocazione lungo la Via Francigena, percorso attraversato da portatori di guerre, di fedi ma anche di culture e di saperi, acquisì importanza e, contemporaneamente, assorbì un sincretistico e raffinato gusto estetico.
Il barocco pontremolese
Tanto è vero che, sul finire di questo periodo, in loco, fiorì una comunità di artisti, Natali, Galeotti, Contestabili, etc., animatori di una vera e propria corrente pittorica e architettonica, “il barocco pontremolese”.
Così che, ancora oggi, possiamo godere dei prodotti di quel periodo culturalmente fervido.
Infatti non sono pochi gli edifici di Pontremoli, pubblici, privati e di culto, che conservano copiose testimonianze della vitale creatività di questi artisti.
Del resto un tal concentrato di creatività può sembrare straordinario in una città di modeste dimensioni qual’è Pontremoli, ma solo a chi non si sofferma a studiarne la storia.
Basta lanciare uno sguardo sul passato per rendersi conto della statura delle famiglie e dei personaggi che si sono succedute, talvolta scontrate, talaltra accordate, per esercitare il controllo su questo strategico centro, collocato in uno dei più importanti punti di passaggio fra il nord ed il centro della penisola.
I personaggi storici
A testimoniare ciò basterà citare solo i più noti fra coloro che ne hanno preso possesso: i Malaspina, gli Antelminelli, Giovanni I di Boemia, Mastino II della Scala, i Visconti di Milano, i Fieschi di Genova, gli Sforza di Milano, Carlo VIII di Francia, l’imperatore Carlo V, la Repubblica di Genova, il Granducato di Toscana, il ducato di Parma.
Ed è così che il turista che si aggira per le vie della Pontremoli storica non avrà bisogno di trovarsi nel Castello del Piagnaro, o, al suo interno, nel suggestivo Museo delle Statue Stele, davanti al Campanone o nella chiesa di Nostra Donna per respirare un’atmosfera particolare.
A suscitarla saranno sufficienti le tracce minori ma non meno significative, che incontrerà pressoché ad ogni passo, nel suo incedere.
Infatti, l’intero insediamento comprendente il quartiere del Piagnaro e le piazze e strade sottostanti di Pontremoli ci parlano di ciò che siamo stati.
Talvolta atterrendoci, talaltra lasciandoci nell’animo un malinconico rimpianto. Ma sempre comunicando sensazioni al nostro animo.
Ed infine, a proposito del quartiere del piagnaro e del suo castello, è doveroso ricordare che essi traggono il nome da una tecnica di copertura dei tetti, realizzata attraverso l’utilizzo di lastre irregolari di arenaria: le piagne.
Una tecnica che andava scomparendo e, negli anni scorsi, intelligentemente recuperata da un capace muratore del luogo, dotato della sensibilità necessaria a recuperare vecchi edifici, senza peraltro snaturarli.
