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Lunigiana: terra dei 100 castelli
La Lunigiana è terra di castelli: non tutti in buone condizioni ma, sul suo territorio ce ne sono circa 100.
Fra quelli perfettamente recuperati il più antico ed imponente è il Castello del Piagnaro a Pontremoli che da un millennio veglia sulla città.

Ogni città ha luoghi simbolici che la caratterizzano e verso i quali i suoi cittadini provano un giustificato senso di affetto.
A Pontremoli questi luoghi sono tanti anche perché tanti sono i secoli trascorsi dalla sua fondazione.
Così come tante sono state le vicende storiche di cui i suoi borghi, le sue vie ed i suoi edifici sono stati testimoni.
Uno di questi edifici, forse il più conosciuto, sicuramente il più imponente, è il Castello del Piagnaro.
Costruito distrutto e ricostruito…più volte
Il castello del Piagnaro venne edificato, a Pontremoli, agli inizi dell’XI secolo, su iniziativa della famiglia longobarda degli Adalberti.
Esso, era parte integrante del sistema difensivo della città, assieme alle mura, alle torri fortificate che difendevano il borgo medievale ed a due torri di segnalazione, l’una a Gravagna e l’altra a Previdè.
Il controllo delle vie di accesso
Queste ultime potevano tempestivamente rilevare ogni movimento di truppe che, provenienti da nord, si muovevano verso Pontremoli utilizzando le due vie al tempo esistenti: la Via Francigena e la Via Lombarda.
Proprio la validità di questo sistema difensivo, ha indotto i pontremolesi a ricostruire il castello, più volte, a seguito delle sue numerose distruzioni.
E quanta lungimiranza ci fosse in questa sisifica fatica è emerso fin dagli inizi.
Guelfi e Ghibellini: un accordo per…distruggerlo!

Infatti il castello del Piagnaro era appena stato edificato che già, nel 1110, subì la sua prima distruzione ad opera di Enrico V e del suo esercito.
Subito ricostruito dai pontremolesi non tardò a dimostrarsi prezioso.
Appena cinquant’ anni dopo, fu infatti baluardo difensivo in grado di fermare l’ avanzata di Federico Barbarossa.
Quelli successivi, poi, furono anni di aspre lotte fra la fazione guelfa e quella ghibellina di Pontremoli.
Tale inimicizia, costellata anche da atti cruenti, non impedì loro però di raggiungere un momentaneo accordo per distruggere il castello del Piagnaro, nel 1329, a seguito della decisione di Ludovico il Bavaro che, inviso ad entrambe gli schieramenti, aveva scelto di eleggerlo a propria dimora.
E questa, ahinoi, non fu certo l’ultima volta in cui l’edificio venne distrutto.
La più drammatica distruzione del Castello del Piagnaro, accompagnata dall’incendio dell’intero borgo porta la data del 1495.
In quell’anno, infatti, i vendicativi lanzichenecchi arruolati da Carlo VIII, di ritorno dalla spedizione che li aveva portati a Napoli, mal digerirono il diniego ad una loro sosta all’interno delle mura cittadine.
I pontremolesi che non avevano dimenticato le risse ed i delitti che li avevano visti protagonisti un anno prima, in occasione della discesa, avevano infatti rifiutato loro l’accesso alla città, costringendoli ad accamparsi a Mignegno.
Una decisione che, a posteriori, non si è dimostrata la più opportuna per evitare danni in città che, purtroppo, fu messa a ferro e fuoco.
Mentre, in un tempo a noi più vicino, avvenne l’ultima devastazione del castello.
Questa si ebbe verso la fine della seconda guerra mondiale, quando, nel contrastare la ritirata dell’esercito Tedesco, l’aviazione alleata lo bombardò pesantemente coinvolgendo nell’abbattimento molti edifici del centro storico, ad esso circostanti.
Struttura del castello del Piagnaro
Il nucleo antico del Piagnaro è quello più in alto, sorto attorno al mastio in pietra, di forma semi ellittica ed alto circa venti metri.
Questo è in realtà un quadrilatero associato ad un semicerchio con la superficie curvilinea esterna alla cinta muraria.

L’accesso originario avveniva tramite una porta posta sul prospetto interno a circa 10 metri dal suolo, raggiungibile tramite una struttura lignea, oggi non più esistente, e protetta da un ponte levatoio del quale è rimasta traccia dell’alloggiamento.
Alcuni elementi fanno ritenere che il mastio risalga al primo trentennio del 1400.
Sotto al mastio troviamo un cortile quadrilatero delimitato ad ovest dalla cortina muraria tardo medievale e nei versanti sud e est da un grosso edificio, risultato dell’accorpamento di più strutture diverse tra loro.
Probabilmente è in questi ambienti che veniva alloggiata la guarnigione del castello.
Il versante ovest sfrutta la preesistente cortina muraria e una torre di fiancheggiamento cilindrica.
Più in basso sorge un secondo cortile al quale si accede mediante una rampa sormontata da un portale.
La corte, che ospita un bel pozzo in arenaria, è delimitata nei versanti sud ed est da una cortina con camminamento la cui base a scarpa è stata edificata con una tecnica muraria simile a quella impiegata nella costruzione del mastio.
Nel versante orientale è presente un’aggiunta, comprendente un apparato difensivo a sporto, con guardiola angolare, probabilmente risalente al secolo XVIII.
Nel versante nord si trova la cappella mentre il lato ovest è costituito da un corpo allungato disposto su due livelli, residenza delle autorità castellane e dal 1975 sede del Museo delle Statue Stele della Lunigiana.
Ancora più in basso, sormontato da uno stemma della famiglia dei Medici, troviamo l’ingresso principale, un tempo dotato di ponte levatoio, al quale si giunge attraversando le strette strade del borgo.
Il castello rimase ‘in armi’ fino al 1790, anno in cui il Granduca di Toscana, Pietro Leopoldo, donò alla comunità l’ultimo cannone che ne muniva i bastioni perché con il bronzo fosse costruita una nuova campana per la torre civica.
Derivazione del nome “Castello del Piagnaro”
Il castello del Piagnaro di Pontremoli deve il suo nome alla tecnica utilizzata per la copertura dei suoi tetti: l’impiego delle “piagne”, lastre irregolari in arenaria tradizionalmente utilizzate in Lunigiana a questo scopo.
Orari di apertura
Orari di apertura Ottobre – Aprile:
9.00 – 12.30 / 14.30 – 17.30
Orari di apertura Maggio – Settembre:
9.00 – 12.30 / 15.00 – 18.30
Chiuso il Lunedì
BIGLIETTI
VISITA MUSEO e CASTELLO del Piagnaro
Tempo di visita approssimativo 2 ore
Ingresso intero 7 Euro
Ingresso ridotto 4 Euro (over 65, under 14 e pellegrini con credenziali)
Ingresso ridotto (gruppi di almeno 15 persone)
- Gratuito per bambini di età inferiore ai 6 anni e per i diversamente abili
info: 0187.831439 – info@statuestele.org