I tetti in piagne di Pontremoli

Indice

B&B Eremo Gioioso: il tetto in piagne
B&B Eremo Gioioso: il tetto in piagne

IL TETTO IN PIAGNE

Una caratteristica costruttiva molto diffusa a Pontremoli è rappresentata dal tetto in piagne.

Una copertura salubre e durevole che ha radici secolari ed è impiegato in molti dei borghi rurali dell’intera Lunigiana.

Le piagne altro non sono che irregolari e piccole lastre di arenaria estratte da cave locali ed utilizzate per la copertura dei tetti.

Federico Barbarossa: imperatore illuminato

Questa antica tecnica fu promossa, a Pontremoli, da Federico Barbarossa nella prima metà del XII° secolo, per por fine al ricorrente problema dell’incendio di interi villaggi.

Al tempo, era infatti sufficiente l’incendio di uno dei tetti di paglia, allora esistenti, per far sì che nel breve volgere di pochi minuti l’intero borgo venisse divorato dalle fiamme.

Tutt’oggi, a Pontremoli, il tetto in piagne influenza la toponomastica dei luoghi: non a caso, infatti, il castello di Pontremoli si chiama “castello del piagnaro”, così come “del piagnaro” si chiama l’intero quartiere che lo circonda.

E, malgrado che, nel tempo, per motivi prettamente economici, i proprietari di non pochi edifici abbiano rinunciato ad avvalersi di questa antica modalità di copertura, tuttora risulta suggestivo entrare nel castello, salire sui suoi spalti e gettare lo sguardo sui tetti sottostanti.

Il recupero dell’antica tecnica

La  tecnica di realizzazione del tetto in piagne quasi rischiava di scomparire negli anni settanta.

Fortunatamente, essa è stata recuperata da un muratore filosofo, Giuseppe Romiti di Cargalla, piccolo borgo in Valdantena.

Un artigiano che, per acquisire principi, malizie e piccoli ma importanti accorgimenti inerenti questa tecnica, ha rintracciato vecchi operai non più operativi, accingendosi umilmente a vestire i panni del discepolo.

Oggi, da me interrogato, con la consueta generosità, non ha avuto difficoltà alcuna a fornirmene una breve descrizione che, di seguito, riporto:

Come si realizza un tetto in piagne

Nelle coperture le piagne vengono disposte a strati sovrapposti, posati su di una orditura lignea sorretta da travi.

L’operazione è abbastanza complessa e prevede un’inclinazione del piano di appoggio delle piagne maggiore di quella necessaria per i tetti coperti attraverso le normali tegole.

Tale accorgimento è finalizzato a favorire il più possibile il deflusso dell’acqua.

Tradizionalmente, per poter ottenere una buona impermeabilizzazione della copertura, le piagne vengono sovrapposte formando un angolo di incidenza abbastanza elevato con la falda del tetto in modo da evitare lo scivolamento delle stesse.

L’armatura del tetto in piagne

La “grossa armatura” di sostegno è realizzata con travi di legno poste parallelamente alla linea di gronda.

Su queste si colloca, ortogonalmente, la “piccola armatura” costituita da travicelli che vengono fissati alle travi attraverso inchiodatura.

La copertura del tetto in piagne

Nella parte soprastante a questa orditura si pone una copertura composta da tavole, in genere di legno di castagno, collocate parallelamente alla linea di gronda.

Oggigiorno, per una migliore impermeabilizzazione del tetto, sul tavolato viene steso uno strato di carta catramata.

Terminata la realizzazione del piano della falda, vengono posizionate le piagne partendo dalla linea di gronda dove vengono poste quelle di dimensioni maggiori che determinano l’andamento del profilo del tetto.

Si prosegue poi con la posa in opera delle file successive che devono coprire per circa due terzi quelle precedenti, con le singole lastre che sono disposte a cavallo delle giunzioni di quelle sottostanti, secondo una tecnica che porta dunque a una sovrapposizione di più piagne su uno stesso punto.

La pendenza del manto diminuisce progressivamente a mano a mano che ci si avvicina alla linea di colmo. Con una regolare manutenzione questo tipo di tetto ha durata secolare.

Noi, che ci eravamo ripromessi di restituire la sua anima all’antico edificio che oggi ospita il B&B Eremo Gioioso, non potevamo fare scelte diverse, ragion per cui…il tetto è in piagne!